Ti racconto | Rumore Bianco di Don DeLillo


Autore: Don DeLillo
Titolo: Rumore Bianco
Editore: Einaudi
Traduzione di Mario Biondi


Storie di fatti soprannaturali ed extraterrestri. Vitamine miracolose, le cure per il cancro, i rimedi per l'obesità. Il culto delle star e dei morti.

E' un libro difficile, complicato ma soprattutto denso.
Di cosa parla Rumore Bianco?
De Lillo apre uno squarcio sulla società americana partendo da una famiglia normale, o quantomeno normale come lo possono essere tante. Jack, Babette, qualche ex moglie di Jack, figli avuti da diverse moglie, figli sparsi per il mondo. Una famiglia allargata decisamente americana. Non solo ce la racconta, ma la critica.
Questo libro è un'aperta e deliberata critica alla società americana. Il culto delle star, le televendite di medicine miracolose, l'obesità, il consumismo, tutto filtrato attraverso un occhio critico, uno sguardo puntato sulla lavatrice sempre in movimento, sulla quantità di cibo, cereali e yogurt destinati al compattatore.  Persone che vagano nei supermercati come in trance. Elogio allo spreco. Ma non solo. De Lillo fa di più, va oltre. Questo paraocchi costruito sul consumismo, sullo spreco altro non è che un palliativo, un giochetto mentale che ci creiamo da soli per non pensare. Per non toccare quella corda, quel tasto dolente insito in ognuno di noi. La morte.  Una morsa allo stomaco. Memento mori. Ricordati che devi morire. E DeLillo, stiamo tranquilli, ce lo ricorda. Il pensiero della morte è un piccolissimo insetto che ti si insinua sotto pelle e piano piano cresce. Non lo vedi, non è tangibile ma sai che c'è e ti ricorda costantemente che è tutto effimero, tutto sfugge al controllo, alla volontà.
La morte è sorda eppure fa rumore. Un ronzio, un suono perpetuo. Bianco. White noise. Non si tratta della morte come fatto in sé, come crudo e naturale percorso della vita, come un ciclo che ha un inizio e inevitabilmente una fine. La paura della morte, questo è il fulcro.
Il pensiero costante che prima o poi devi morire.
Mi è tornato in mente quel detto latino 'Hodie mihi, cras tibi'. Letteralmente significa 'oggi a me domani a te'. In senso lato è applicabile per persone che dovranno passare per le stesse difficoltà nelle quali qualcuno attualmente si trova. In questo, caso nelle specifico, nello stato di paura costante. Una paura generale, così intensa da sembrare irrazionale. La paura di morire prima del partner, la paura di rimanere solo a vivere nel pensiero della morte.

-E se la morte non fosse altro che suono?
-Rumore elettrico
-Lo si sente per sempre. Suono ovunque. Che cosa tremenda!
-Uniforme, bianco.

L'uomo è un animale egoista e in punto di morte ancora di più. Si muore soli, nel modo più naturale e egoista possibile, con la nostra sofferenza, i nostri pensieri magari persino con i nostri rimorsi o i nostri rimpianti. Non c'è niente che ci può salvare, non c'è scienza che tenga con qualche teoria strampalata e all'avanguardia, non ci sono pillole miracolose o superstar immortali. Siamo tutti uguali di fronte alla morte, nudi spogli egoisti e soli.

Commenti

  1. Ciao, ho letto la tua recensione tutta d'un fiato e mi ha emozionata tantissimo. Il tema della morte e' quello piu' scottante del nostro tempo: incombe su tutti noi e ci fa vivere con la paura in un angolo, pronta a scattare in piedi alla prima occasione. Mi e' sembrato un libro del "sospeso", del "pensato, ma non detto"... mi intriga davvero tanto. Complimenti per la recensione e buona serata.

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    1. E' un libro molto forte, una lettura non semplicissima.
      Ti ringrazio per le belle parole.
      A presto e buona serata :)

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  2. Il tuo commento è bellissimo, ma non basta ad ispirarmi a leggere DeLillo: nonostante sia un autore universalmente apprezzato e se ne parli come uno dei più grandi scrittori esistenti, l'aura dei suoi libri mi trasmette un qualcosa di troppo, troppo "americano" che proprio non mi invoglia. Le trame, i temi che sembrano al centro della sua produzione... Non nego che siano attuali, importanti, interessanti. Ma non c'ho voglia, ecco XD
    Sappi però che, se mai mi deciderò a provare con DeLillo, mi ricorderò di questa tua recensione!

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  3. Ciao Viola! Mi sembra un titolo molto interessante, tra l'altro non ho mai letto questo autore, certo bisogna trovare il momento giusto, intanto lo aggiungo in wishlist ^^

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  4. Ciao Viola, sai che hai proprio un bel blog?
    De Lillo è in wl da secoli, ma è uno di quegli autori che mi spaventano. Se dovessi iniziarlo, però, credo che partirei proprio da Rumore bianco, perchè mi ispira molto il tema e perchè la tua recensione pone in luce degli aspetti davvero interessanti (un po' si ritrovano anche nella Trilogia del Drive-In di Lansdale. Non penso che sia all'altezza, come autore, ma a me piace molto e anche questo lavoro, a mio parere, merita).

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    1. Grazie del consiglio, non ho mai letto Lansdale ma l'avevo già adocchiato, mi sembra interessante :)

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  5. Ciao e complimenti per il blog :) È da molto che mi riprometto di leggere questo autore, anche perché mia madre ha diversi libri suoi, ma ancora non ci sono riuscita. Questo libro sembra davvero interessante e mi incuriosisce tantissimo, lo leggerò sicuramente.

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  6. Bellissima recensione. Quanto ho amato questo libro, chirurgico e disincantato. Bello davvero.

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    1. Ti ringrazio, sì è un romanzo tanto difficile quanto veramente bello.

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